“Come femministe dobbiamo sforzarci di essere più inclusive e riconoscere che il personale è politico e il politico è personale. Ogni piccolo atto che va contro il patriarcato o la diseguaglianza, che sia il chiedere di andare a scuola, o il rifiutare di sposare l’uomo che tuo padre ha scelto per te, è un atto di difesa dei diritti umani delle donne, e un atto che pone chi lo compie a rischio di violenza e punizioni. Sono queste azioni apparentemente semplici a possedere l’effetto domino che cambia società e culture.”
Ndana Bofu-Tawamba, 23 aprile 2015 (trad. Maria G. Di Rienzo).
Ndanatsei (Ndana) Bofu-Tawamba, nativa dello Zimbabwe, ex direttrice del distaccamento Donne delle Nazioni Unite ad Harare, è la presidente e la direttrice di Urgent Action Fund-Africa e fa parte del consiglio di gestione dell’International Network of Women’s Funds. In pratica maneggia fondi d’emergenza per rispondere alle crisi umanitarie e quelli necessari a donne e ragazze, come redistribuzione delle risorse, per trasformare le loro vite e le loro comunità in modo che i loro diritti siano riconosciuti e protetti: questi ultimi si chiamano, udite udite, programmi per la giustizia di genere. (Aaargh, il complotto-gender!!!)
Ndana ha una collezione di lauree e diplomi universitari conseguiti in Francia, in Gran Bretagna e nel suo paese, il cui focus va dalle intersezioni fra genere e conflitti ai sistemi per la prevenzione della diffusione dell’Hiv/Aids al maneggio del personale. E’ così bella che potrei guardarla per ore.