Candice Buckner è una tenente dei vigili del fuoco di Jacksonville, in Florida, con oltre dieci anni di esperienza. Verso fine agosto 2014 ha presentato denuncia contro la sua città, che è anche il suo datore di lavoro, per discriminazione sessuale. Unica donna nella stazione a cui era stata assegnata di fresco, Candice ha trovato gli ambienti tappezzati di materiale pornografico, ha scoperto di non essere affatto la benvenuta e che i colleghi si facevano un punto d’onore nel molestarla e disprezzarla, chiamandola “puttana pazza” o “fica” e ostacolandola nel lavoro.
(In effetti, la principale funzione della pornografia nei luoghi di lavoro è rendere noto che quegli spazi sono “per gli uomini” e che le donne possono stare in detti spazi solo se sono anche loro “per gli uomini”.)
Poiché Candice ha ritenuto di doversi lamentare del trattamento che riceveva, le cose sono peggiorate, come si legge nella denuncia: “Un tenente maschio di nome Dobson si avvicinò alla tenente Buckner e asserì che la figlia di lei avrebbe avuto presto l’età legale perché qualche vigile del fuoco se la scopasse. Buckner disse a Dobson di darci un taglio e fece per andarsene, ma lui la prese per il braccio, la fece girare e ripeté il commento.” Candice si liberò a spintoni e ne ricevette altrettanti, mentre il loro capo e ufficiale superiore Neal White stava a guardare e non fece nulla per metter fine all’incidente. Più tardi, White promise ai suoi uomini che si sarebbe liberato della tenente Buckner: “Fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia.”
Quando Candice affrontò il tenente Carrow, supervisore di altri vigili del fuoco che avevano postato pesanti insulti nei suoi confronti sui social media, egli le rispose: “Non intendiamo cambiare perché tu sei qui. E’ un fatto che noi siamo qui per prender fiato dalle nostre mogli e ragazze, e non possiamo più fare quel che vogliamo perché tu sei qui. Ma non cambieremo 150 anni di tradizioni perché ora c’è una cagna in casa.”
Si evince quindi che: 1 – gli uomini in questione sono entrati nei vigili del fuoco perché considerano il mestiere “una pausa” dalle evidentemente faticosissime relazioni che intrattengono con mogli e fidanzate. Ho qualche legittimo dubbio sulla loro professionalità: ad esempio, se c’è un allarme devono finire di masturbarsi prima di rispondervi?; 2 – rendere gli uffici, e gli spazi lavorativi comuni in genere, mostre perenni di immagini pornografiche è una rispettabile tradizione che vanta, nel caso specifico, un secolo e mezzo di pratica: e piuttosto che cambiare una tradizione, dice il proverbio, è meglio bruciare un paese o – se del caso – “bruciare la strega” che vuole cose aliene e inottenibili, tipo un po’ di rispetto; 3 – Candice dev’essere proprio una tipa strana: com’è che non sa che la pornografia è una cosa meravigliosa per le donne, le fa sentire potenti e rispettate mentre sono incatenate, schiaffeggiate, tirate per i capelli, abusate verbalmente e fisicamente eccetera? E perché non ha goduto delle molestie e delle violenze a lei dirette, comprese le minacce alla figlia minorenne? Che sia una malefica femminista – odiatrice di uomini – mangiatrice di bambini – torturatrice di papà separati?
Voglio dire, immaginatevi la situazione al contrario. Una stazione dove i vigili del fuoco sono al 99% femmine e l’interno della stessa è “affrescato” da immagini di uomini nudi e seminudi legati, presi a calci, stuprati con dildo giganti eccetera da donne che sghignazzano e sputano… credete che il singolo vigile maschio avrebbe fatto una piega? Mai e poi mai! Sarebbe arrossito pudicamente, avrebbe riso nella tonalità della fatina Trilli e strizzato l’occhio alle colleghe, dopo di che avrebbe preparato un buon caffè per tutte loro e all’innocente battuta su suo figlio minorenne prossimamente scopato per bene da una vigile assatanata avrebbe risposto “Ma certo. Vorresti essere tu la prima? Non appena compie gli anni te lo porto a casa…”
Oppure no? Maria G. Di Rienzo