Sorelline, su la testa
15 aprile 2014 di lunanuvola
Ne abbiamo uccisa un’altra, in quel di Torino. Perché quando ti butti dal balcone a 14 anni c’è qualcosa che non va attorno a te, più che in te. Specificatamente, pare, quel che stava attorno alla ragazzina le ha detto che non era abbastanza BELLA per vivere. Nessun altro valore in giro, c’è solo la bellezza, naturalmente come definita dagli standard arbitrari di soddisfazione maschile. Quel che una ragazza pensa, fa, crea, non serve a niente, non esiste neppure. L’unica cosa discussa sui social media era l’apparenza della quattordicenne, qualcosa su cui si ha ben poco controllo a priori, e ancora di più nel suo caso per problemi di salute, ed era discussa così: sei brutta, sei un cesso, fai schifo, nasconditi, sei una vergogna. Guardate, piccoli/e emulatori della stronzaggine adulta: la sola cosa che potete dedurre con certezza dall’aspetto di un’altra persona sono i vostri livelli di pregiudizio, stereotipizzazione, ignoranza e odio. Non siete stupefatti da quanto sono alti? Non vi sentite ridicoli ad essere così appiattiti sulla spazzatura che vi offrono come normalità? Nessun sogno per il futuro, nessuna idea diversa da “chi si scosta dall’ortodossia deve morire”? Non vi invidio una giovinezza di questo tipo.
Perché la mia pelle non è chiara e il mio corpo non è “tirato”.
Non sarò mai quello che volete e va bene così.
Ed ogni mattina quando mi sveglio prego per te
Non sarò mai quello che volete e va bene così.
Pubblicato su La femme-nist fatale, Musica | Contrassegnato da tag adolescenti, bullismo, donne, femminismo, immagine del corpo, italia, molestie, musica, sessismo, social media, suicidio, violenza |
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