L’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali ha il compito di aiutare le istituzioni europee e gli stati membri ad assicurare la protezione e la promozione dei diritti umani di base delle persone che vivono in Europa.
All’inizio del prossimo anno, l’Agenzia renderà pubblico il rapporto completo sulla violenza contro le donne in Europa. La ricerca ha interessato 42.000 donne dei 27 stati membri dell’UE più la Croazia: “Gli incidenti registrati includono esperienze di abuso sessuale, fisico e psicologico che vanno dalla violenza domestica alle molestie sessuali sul lavoro e alla violenza perpetrata da estranei. La ricerca ha anche compreso le esperienze delle donne rispetto allo stalking e alle molestie tramite internet.”
Come detto, avremo i risultati completi nel 2014 ma l’Agenzia ha fornito qualche assaggio di quel che ha scoperto:
Quattro donne su cinque non si sono rivolte ad alcun servizio, sanitario o sociale o di sostegno alle vittime, dopo il più grave degli episodi di violenza subito.
Le donne che hanno cercato aiuto si sono rivolte per la maggior parte ai servizi medico-sanitari, e hanno sottolineato il bisogno di istruire chi lavora nel settore su come rispondere alle vittime di violenza.
Due donne su cinque non conoscevano leggi o iniziative politiche tese a proteggerle dalla violenza domestica; la metà di esse non era a conoscenza di leggi o iniziative volte alla prevenzione.
Più di tre donne su quattro pensano che la violenza contro le donne sia comune nel loro paese.
Circa metà delle donne attestano di aver evitato situazioni pubbliche o private nel timore di essere assalite fisicamente o sessualmente.
Le giovani donne sono preoccupate dalla forma emergente delle molestie sessuali che usa le nuove tecnologie e i media. Tale forma di “cyber-molestia” include il ricevere e-mail offensive e sessualmente esplicite, messaggi SMS e post sui social media.
La vera estensione della violenza contro le donne in Europa rimane nascosta.
Maria G. Di Rienzo
(Le immagini raffigurano Europa come dea, il suo status nel mondo antico precedente a quello greco-olimpico di rapita a scopo di stupro.)