Scozia, 2005. Durante la notte a Drumchapel, Glasgow, una famiglia è sgomberata di forza dalla propria casa e portata via per essere successivamente deportata. Si tratta di rifugiati Rom provenienti dal Kosovo e la loro vicenda non era inusuale in quel periodo: dalla fine degli anni ’90 il numero di richiedenti asilo nel paese era costantemente aumentato e nel 2005 un alunno su otto al Liceo di Drumchapel era un rifugiato. Tuttavia, se l’asilo non veniva garantito, i funzionari dell’Home Office arrivavano in massa a prendere le persone mentre queste dormivano e le trasferivano ai centri di detenzione. E’ proprio al Liceo di Drumchapel che comincia la nostra storia perché la famiglia fuggita dalla guerra in Kosovo, e residente in Scozia ormai da anni, aveva una figlia che lo frequentava, Agnesa Murselaj, e Agnesa aveva delle amiche.
Erano le sue compagne di scuola Amal Azzudin (originaria della Somalia), Roza Salih (dal Kurdistan), Ewelina Siwak (Rom polacca) e le native di Drumchapel Emma Clifford, Jennifer McCarron e Toni Henderson. Costoro diedero vita ad una campagna straordinaria, per visibilità e coinvolgimento della comunità locale, contro i raid notturni e per i diritti dei rifugiati, confrontandosi coraggiosamente con l’Home Office e il governo scozzese e costringendo infine il Primo Ministro a rispondere pubblicamente alle loro preoccupazioni. Nel frattempo avevano mobilitato amici e parenti e dato vita ad un sistema di allarme preventivo contro le deportazioni con base nei vari quartieri. La lotta per la vita della loro amica divenne il simbolo di una nuova Scozia interculturale, giusta e aperta. Dove gli adulti e i politici avevano fallito le “Ragazze di Glasgow”, come da allora furono chiamate, vinsero. Agnesa e la sua famiglia restarono a Drumchapel, i raid notturni cessarono, i regolamenti sul diritto d’asilo furono rivisti.
La BBC ha prodotto due documentari su questa vicenda, ma ora essa è approdata al teatro in forma di musical grazie alla regista Cora Bissett (autrice di un lavoro rinomato come “Roadkill” sul traffico a scopo di sfruttamento sessuale) e al librettista David Greig. Il musical “Glasgow Girls” viene rappresentato attualmente al Citizens Theatre di Glasgow (31 ottobre/17 novembre) e nella primavera del 2013 raggiungerà il Theatre Royal Stratford East di Londra.
Emma Clifford, che oggi lavora proprio per la BBC, dice di essere stata, all’inizio, molto sorpresa da quest’ultima idea: “Ho pensato: santo cielo, fanno un musical su un gruppo di ragazze di Drumchapel che hanno lottato per i diritti dei richiedenti asilo, non vedo come il jazz riuscirà ad incastrarsi in questa cosa. Ma poi, riflettendoci su, ho pensato anche che la musica è stata una grande parte della nostra campagna. Che fossimo sulle strade o che celebrassimo un risultato c’era sempre della musica, e ci ispirava.”
A distanza di sette anni, e su diversi sentieri professionali o di studio (Jennifer in una scuola materna, Agnesa nell’amministrazione sanitaria, Roza fra poco laureata in legge…), le ragazze si incontrano regolarmente e il loro legame ha la stessa forza di quando lo strinsero a 15/16 anni. Tutte dicono: “Non è qualcosa che vogliamo o possiamo perdere. Non molte persone cementano la propria amicizia attraversando quel che noi abbiamo attraversato.” Maria G. Di Rienzo